Capita abbastanza di frequente di trovare, nei mercatini dell’antiquariato del nord e centro Italia, roncole a serramanico e più raramente coltelli, con alcuni elementi ricorrenti e facilmente individuabili:
- Molla fissa, incassata nel manico nella parte inferiore
- Semplici testine o collarini in ottone
- Lame spesso punzonate con mezzelune e punti, a creare effetti variegati
- Lame delle roncole, in alcuni casi, con la punta mozza
- Manici in corno bovino monolitici a sezione ottagonale, o con struttura a piastre metalliche rivestite da guancette in corno
Questi coltelli, di ottima qualità costruttiva, con una certa costanza di forme, dimensioni e caratteristiche tecniche, testimoniano una produzione da parte di coltellinai professionisti, almeno in parte realizzata in serie.
Per diversi anni i collezionisti, me compreso, basandosi unicamente sulla frequenza di ritrovamento in certe zone e su alcune caratteristiche stilistiche, hanno ipotizzato la loro origine presso in un’area piuttosto vasta e comprendente il nord est della nostra nazione, l’Austria, la Baviera, la Croazia e la Slovenia.
Il libro di Paolo Aldighieri Il coltello antico del nord est, è l’unico testo che conosco sul quale questi manufatti sono stati rappresentati, inseriti nella sezione dei coltelli di foggia germanica e definiti dall’autore in stile tirolese.
In questi giorni (fine luglio 2024), seguendo alcuni indizi trovati in rete ed usando il traduttore di Google, sono finalmente riuscito ad individuare il luogo esatto di produzione.
Essi venivano fabbricati nel 1800 e nei primi decenni del 1900, insieme a coltelli e roncole a lama fissa ed altri prodotti in metallo, in Slovenia, a Lokovec, un comune sparso sull’altopiano di Banjšice (a circa 20 km da Gorizia e conosciuto in italiano come Altopiano della Bainsizza).
L’area nella quale si trova Lokovec è stata storicamente , oltre che sotto il controllo asburgico ed austriaco, amministrata dall’Italia dal 1920 al 1947, ma la presenza storica di comunità italiane risulta molto bassa, sicuramente inferiore a quella riscontrabile nelle aree costiere della vicina Istria.
I coltelli di Lokovec sono quindi effettivamente considerabili come Sloveni, frutto della cultura, tecnologia e società locale.

Lokovec ha una storia importante per la lavorazione del ferro. Le poche informazioni che ho trovato sulla tradizione fabbrile del luogo, sono tutte in lingua slovena.
Ringrazio per il supporto la ricercatrice Jerica Mrak, autrice di un bel saggio sui fabbri dell’altopiano di Banjšice ed il curatore del piccolo museo locale e dell’associazione di promozione turistica e culturale di Lokovec, Miroslav Šuligoj Bremec, che ha confermato l’origine dei coltelli e che mi ha indicato il nome locale “fauč” o “fouč” (dall’italiano falce) usato per le roncole.
grazie del post.
Di questi coltelli ho visto qualche esemplare in giro, abito in Veneto. Ho una roncola boschiva artigianale, credo prima metà del ‘900, di dimensioni ridotte rispetto a una Rinaldi che presenta punzoni molto simili ai coltelli sloveni che hai postato.
F.A.
Ciao Federico. Possibile che abbia la stessa origine, anche se punzoni simili erano usati in tanti centri di produzione, sia in area alpina che in altre zone.