Nome
Il nome indica chiaramente le origini di questo coltello, fabbricato principalmente in Val Brembana, in provincia di Bergamo.
Descrizione
Si tratta di un coltello da lavoro da considerare nella famiglia dei coltelli di area alpina, con manico in legno e collarino in metallo sul quale appoggia la lama in apertura. Il coltello integra ergonomia ed eleganza alternando linee dritte e curve ed è spesso considerato tra i coltelli più rappresentativi nel panorama italiano. Ne esistono esemplari molti piccoli, lunghi aperti una decina di centimetri ed altri invece lunghi più di 30 centimetri, con tutte le misure intermedie.
Il manico è realizzato in legno di bosso, faggio o altre essenze, raramente in corno bovino e presenta, al calcagno, una porzione più grossa, conformata per accogliere la punta della lama a coltello chiuso.
La lama presenta un filo ricurvo ed una gobba sul dorso, in prossimità della ghiera di metallo. Il dorso si raccorda poi al filo tramite uno sguscio più o meno ampio. In alcuni esemplari, di solito più antichi, la curva del filo è molto accentuata e la punta risulta rovesciata sul dorso.
Il coltello, essendo prodotto in molte località della Val Brembana e delle valli adiacenti, mantiene sempre una sua riconoscibilità, anche se presenta, a seconda dell’artigiano, peculiarità e caratteristiche differenti.
Ci sono quindi coltelli Bergamaschi con manico zigrinato, coltelli con manico scolpito, coltelli con semplici intagli, lame di forma più stilizzata, ecc.
Utilizzo
Si tratta di un coltello robusto, da lavoro, utilizzabile per tutte le incombenze legate alla pastorizia ed alla vita di montagna
Epoca e centri di produzione conosciuti
Il coltello veniva prodotto in numerosi centri della val Brembana e nelle valli adiacenti, anche nella vicina provincia di Brescia ed in alcune località trentine. I diversi artigiani lo personalizzavano con alcune variazioni, senza tuttavia stravolgere le caratteristiche di base.
La sede principale di produzione attuale è da alcuni decenni la ditta Codega di Premana, in provincia di Lecco.
Alcune tra le punzonature note
- APV – Annovazzi Paolo di Valtorta
- B – Potrebbe essere il punzone antico della famiglia Belotti di Camerata Cornello.
- GR – Giuseppe Riceputi di Carona, 1888- 1972.
- BC CARONA– Coltellinaio non conosciuto di Carona.
- G RAMUS EDOLO – Coltellinaio con cognome Ramus, che operava a Edolo, in Val Camonica, provincia di Sondrio.
- M – Potrebbe essere il punzone della famiglia Moscheni di Rota Dentro, oppure quello di Carlo Molinari 1880 – 1944, di Mezzoldo.
- G SANTO – Santo Galizzi di San Giovanni Bianco. Attivo dalla fine del 1800 e, con i discendenti, fino all’anno 2000.
- SANT… – Potrebbe essere un punzone antico di Santo Galizzi.
- BERERA – Quasi sicuramente un cognome di un coltellinaio attualmente non conosciuto.
- N.CODEGA PREMANA – Azienda di Premana, in Valvarrone, provincia di Lecco, attiva dal 1889.
- EDELWEISS – Azienda di Premana, in Valvarrone, provincia di Lecco, attiva dal 1952.
- POMONI SONDRIO – Si tratta probabilmente del marchio una coltelleria di Premana, località nella quale il cognome è diffuso.
- F.A.P. – Artigiano della Val Brembana non identificato.
Per saperne di più
Francesco de Feo, I coltelli da lavoro dell’Arco Alpino, in Lame D’Autore – Numero 30, pagg. 80-85, Isomedia, Milano, 2006.
Giancarlo Baronti, Coltelli d’Italia – Rituali di violenza e tradizioni produttive nel mondo popolare. Storia e catalogazione, Franco Muzio Editore, 1986, pp 144-145
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Per quanto riguarda il Bergamasco un coltello dichiaratamente della stessa forma è stato realizzato per la 91^ Adunata degli Alpini a Trento per Coltelleria S. Marco , col marchio del logo della adunata e il numero di pezzi realizzati (400).
La fabbrica de El Trentin è M. Code ha di Premana
Grazie, Franco per l’informazione. Mi fa piacere il tuo giudizio positivo sul sito.
Gentile Carlini, se può essere utile, posso inviare foto di un esemplare moderno della ditta Codega.
Cordialmente
Marco ciao, certo, volentieri!
Anzitutto grazie per le informazioni. A parziale integrazione mi permetto di segnalare che il Bergamasco viene prodotto attualmente anche in Piemonte da Marietti e a Scarperia da Conaz ,quest’ultimi anche con manico in corno bovino. La produzione , sebbene in piccola serie, è ritornata da qualche anno nella bergamasca ,dopo un lungo periodo di assenza, ad opera de “L’ Orobico” (Parre-BG) peroetuando la tradizione abbandonata dai Marinoni di Rovetta (noti come Mezì) .
la versione premanese di Codega è realizzata-per gli.inossdidabili-in acciaio Sandvik 12c27, quella de L’Orobico in Sandvik 14c28.
Ottimo, grazie per le sue integrazioni!
Buona sera, se interessa ho, nella mia collezione privata, un coltello bergamasco di antica fattura, punzonato CP. Mi piacerebbe saper a quale coltellinaio attribuirlo.
Ditemi come inviarvi le fotografie.
Caccia (Val Brembana)