Nome
Non esiste, da quello che so, un nome specifico per questi coltelli, che vengono quindi comunemente indicati riferendosi al principale centro di produzione: Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto.
Descrizione
Coltelli fabbricati in un ampia gamma di dimensioni, dall’estetica inconfondibile, con il manico in legno realizzato in un unico pezzo, mosso da intagli caratteristici con funzione estetica e di miglioramento della presa.
Sul manico, in prossimità del perno di rotazione della lama è presente una fascetta metallica piuttosto alta e spessa. Questa, realizzata in ferro o in ottone, ha sezione quadrata o rettangolare. Il suo spessore, su esemplari di lunghezza media, di 20 – 25 centimetri è di circa 1 – 1,5 millimetri, rendendo il coltello molto robusto.
La lama è alta, con il filo a formare una curva ampia ed il dorso che piega da circa a metà della sua lunghezza per unirsi al filo, formando una punta non troppo acuta.
Il manico è realizzato con legno di varie essenza presenti nella locale macchia mediterranea. In particolare si riconosce spesso il legno di Erica scoparia, dal caratteristico colore rossiccio.
Le forme intagliate, riproducono a volte la forma dello zampetto del cinghiale, a volte simulano un fucile, in altri casi non hanno riferimenti realistici e paiono riprendere, seppur stilizzate e riviste, fogge già presenti in coltelli toscani ottocenteschi, di area nord occidentale.
La connessione tra la zona appenninica toscana e la maremma era garantita, oltre che dagli spostamenti ordinari, dalla transumanza.
Un elemento quasi sempre presente è uno scalino sul dorso del manico, funzionale ad evitare che il coltello scivoli indietro quando usato in lavori pesanti.
Su alcuni esemplari di fabbricazione recente sono presenti corte molle o altri sistemi di blocco della lama in posizione di apertura.
Utilizzo
Sono coltelli utilizzati in particolare dai cacciatori di cinghiali. La lama alta e con la linea del filo con una convessità pronunciata è infatti utile per lo scuoio degli animali.
Epoca e centri di produzione conosciuti
Il centro di produzione più conosciuto è Monterotondo Marittimo, un piccolo paese sulle Colline Metallifere, in provincia di Grosseto, ma i coltelli venivano e vengono tuttora prodotti anche in altri centri nelle aree interne del grossetano e province limitrofe.
Tra le località di fabbricazione ci sono Frassine (frazione di Monterotondo), Roccastrada e Sassetta nella confinante provincia di Livorno.
Non ho trovato notizie storiche sulla sulla fabbricazione di coltelli in quest’area. I coltelli più vecchi che ho avuto modo di vedere potrebbero risalire ai primi decenni del 1900.
Il cognome di uno degli ultimi artigiani, morto nel 2010, Milani è associato in Toscana, non si sa se per semplice coincidenza, alla produzione di coltelli. Milani di professione coltellinai erano presenti oltre che a Monterotondo Marittimo, a Scarperia (FI) ed a Pomezzana (LU).
In molti casi l’impressione che si ha osservando i coltelli che provengono da quest’area è quella che, a latere di pochi artigiani professionisti, la produzione fosse di carattere sporadico ad opera di artigiani occasionali che, riprendendo le forme di base proposte dai coltelli dei fabbri-coltellinai, le reinterpretavano a proprio gusto. Tutti gli esemplari che ho visto possiedono tuttavia alcuni elementi di base che consentono un’immediata attribuzione alla tipologia.
Alcune tra le punzonature note
- BP – Artigiano sconosciuto
- M – Artigiano sconosciuto
- MD – Dante Milani, coltellinaio che apponeva il suo marchio su un lato della fascetta metallica. Considerato come l’esponente più rappresentativo nelle ultime generazioni di artigiani, è scomparso nel 2010.
- NESSUN PUNZONE – La maggior parte dei coltelli di questa area non riporta punzonature né altri segni distintivi. L’attribuzione ai diversi artigiani conosciuti può avvenire in alcuni casi, riconoscendo le decorazioni ed i particolari della lavorazione, sia del manico e della fascetta che della lama.
Per saperne di più
Luciano Salvatici, Il “Maremmano” di Maremma, in La Passione di un Collezionista, Scritti di Luciano Salvatici, Ristampa anastatica Firenze, 2005, pp 51-52
Milani Dante – Fabbro Maniscalco Mastro Coltellaio. Sito web.
Ringraziamenti
Un ringraziamento ad Enrico Gentile, Francesco Marasca, Stefano Santinami, Alessio Cassioli, Carlo Claudio Casciani per aver messo a disposizione le immagini dei loro coltelli.
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