Nome
Il coltello fabbricato tradizionalmente a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara ed in varianti diverse in altre località abruzzesi è conosciuto comunemente come “Gobbo”, per via della curva pronunciata nel tratto finale del manico.
Non è scontato che questo nome sia nato nei luoghi di produzione in Abruzzo, ma è possibile che sia stato utilizzato per la prima volta a Scarperia, in Toscana, dove il modello veniva reinterpretato nelle forme e venduto già dai primi decenni del 1900 tramite cataloghi. Tra le descrizioni del modello figurano: “Tipo Abruzzese”; “Tipo Abruzzese (Gobbi)”; “Coltello tipo abruzzese – sfilati manico corno e molla detti Gobbi”…
Descrizione
Il Gobbo abruzzese di Loreto Aprutino, da aperto ha una forma affusolata. La peculiarità del coltello, che si nota immediatamente e che ha dato origine al nome, consiste nella curvatura pronunciata nell’ultimo terzo del manico.
Questo, costruito in un unico pezzo di corno bovino, è di sezione piuttosto sottile e tondeggiante, e termina al calcagno con un area subsferica delimitata da due solchi.
Nel corpo del manico sono inseriti i perni di rotazione della lama e della molla, ribattuti su rondelle in ottone o in altro metallo e, nella porzione inferiore due ribattini, senza rondelle, funzionali a contrastare l’azione della molla e a rinforzare il corno.
La molla, in quasi tutti gli esemplari, è del tipo semplice, ovvero incassata nel manico e senza meccanismi per bloccare stabilmente la lama in apertura.
Sono presenti tuttavia alcuni coltelli dotati di molla fissa incassata nel manico e con sistema di blocco “a scrocchi”.
La lama del Gobbo abruzzese di Loreto Aprutino viene localmente definita come “a fronne de live” ovvero a foglia di ulivo. Essa è acuminata, presenta una porzione piana per circa un terzo della sua altezza per poi proseguire con la bisellatura fino al filo. Sul dorso è presente un controfilo non affilato.
Esistono esemplari più rari, realizzati dagli stessi artigiani, con la lama a punta mozza.
Sui coltelli fabbricati a Loreto Aprutino tradizionalmente non era presente l’unghiatura, ovvero l’incisione che permetteva di aprire la lama usando appunto l’unghia.
Alcuni coltelli, decisamente poco comuni, potevano avere lavorazioni molto più raffinate rispetto ai coltelli da lavoro, ed essere corredati di fascetta, puntale ed inserti in ottone.
Utilizzo
Il Gobbo abruzzese viene considerato come un utensile da lavoro, in particolare per i pastori dell’Appennino, anche se le versioni più grandi, spesso identificate come “fuori misura”, in alcuni casi erano dotate di un meccanismo di blocco lama in apertura e potevano avere presumibilmente un utilizzo offensivo.
Epoca e centri di produzione conosciuti
Il coltello è stato prodotto ad opera di fabbri coltellinai a partire dalla fine del 1700, a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara.
Alcune tra le punzonature note
- Z – Marchio di Orlando Zopito , allievo di Franceso de Lellis
- RA – Punzone utilizzato da Antonio Rossi, allievo di De Lellis, attivo nella seconda metà del 1900 ed agli inizi degli anni 2000, deceduto nel 2020
- DL – Punzone utilizzato dai fratelli De Lellis, attivi alla metà del 1900
- Simbolo di una stella – Punzone utilizzato nella bottega dei Liberatore, attivi per diverse generazioni nel corso del 1800.
- Simbolo di un punto (anche associato ad una stella) – Punzone utilizzato nella bottega dei Liberatore, attivi per diverse generazioni nel corso del 1800.
- L – Punzone utilizzato nella bottega dei Liberatore, attivi per diverse generazioni nel corso del 1800.
- Nessun punzone – Su alcuni esemplari soprattutto di grandi dimensioni o dotati di molla fissa con blocco lama in apertura non sono presenti marchi.
Per saperne di più
Francesco De Feo, I “gobbi” abruzzesi, in Lame d’Autore, N.26, Aprile-Maggio-Giugno 2005, pp 86-88.
Luciano Salvatici, “Gobbi” d’Abruzzo in La Passione di un Collezionista, Scritti di Luciano Salvatici, Ristampa anastatica Firenze, 2005, pp 13-14.
Giancarlo Baronti, Coltelli d’Italia – Rituali di violenza e tradizioni produttive nel mondo popolare. Storia e catalogazione, Franco Muzio Editore, 1986, pp 174 e 178.
Paolo Aldighieri, Il coltello antico del centro Italia, Museo Aldighieri Arte Ricerca, 2021, pp 118 -129
Informazioni sui coltelli abruzzesi sul sito di Lorenzo Pasquini
Ringraziamenti
Ringrazio Lorenzo Pasquini che ha revisionato ed integrato le informazioni pubblicate ed Ernesto Gasperini per le fotografie dei suoi coltelli.
Galleria fotografica


Due coltelli gobbi abruzzesi di Loreto Aprutino. L’esemplare in alto di De Lellis e quello in basso dell’allievo Antonio Rossi




