Nome
Il nome comunemente utilizzato per questo modello è associato alla zona di produzione, compresa nell’attuale provincia di Belluno. Il coltello tuttavia, nella zona di origine, viene chiamato “Britola”.
Descrizione
Un coltello prodotto presumibilmente nel 1800 e nei primi decenni del 1900. Robusto, solitamente di dimensioni medio-grandi, con lunghezza da aperto uguale o superiore a cm 20. Il coltello bellunese era destinato agli utilizzi della vita quotidiana nelle zone alpine di produzione.
Il manico è monolitico, in legno (di bosso o altre essenze), incurvato nella sua porzione finale e dotato di fascetta in ferro piuttosto bassa sulla parte superiore, in corrispondenza del perno di rotazione della lama.
Sono presenti intagli che, nella parte finale, delimitano una porzione tondeggiante a creare quella che talvolta potrebbe sembrare una forma fallica.
Il tallone della lama, in posizione di apertura si appoggia unicamente sulla fascetta di metallo, che talvolta è chiusa sul lato superiore. Non è presente, di solito, né molla né altri sistemi di ritenzione o blocco della lama.
La lama è massiccia, alta e piuttosto spessa, con un profilo sinuoso e filo curvo che segue un andamento caratteristico ad “S”. Talvolta sul dorso della lama è presente una semplice lavorazione con funzione decorativa. In diversi esemplari l’allargamento del dorso della lama potrebbe suggerire il riutilizzo di porzioni di vecchie lame di falci. Questa conformazione della lama garantisce comunque un uso più agevole nei tagli che richiedono di applicare pressione con il pollice.
Si rileva facilmente la somiglianza con il più noto coltello Bergamasco della Val Brembana. Il Coltello Bellunese presenta tuttavia un aspetto generalmente più sinuoso e massiccio.
Utilizzo
Si tratta di un coltello da lavoro, data la forma della lama utilizzabile per lo scuoio o per lavori pesanti, anche su legno.
Epoca e centri di produzione sconosciuti
Difficile datare gli esemplari più antichi. I coltelli che ho avuto modo di vedere sono attribuibili ad un periodo che va dai primi decenni del 1800 ai primi decenni del 1900.
In merito alle località di produzione non ho trovato indicazioni precise. La Valbelluna era terra di magli.
Alcune Tra le punzonature note
Diversi punzono riportano due lettere (presumibilmente le iniziali dell’artigiano) su fondo ribassato. Non sono riuscito, fino ad ora, ad individuare nomi e località di fabbricazione.
- AV
- SV
- GRIS PIETRO (“Gris Pietro e figli” sono documentati attivi come fabbri nel 1933 a Cesiomaggiore BL)
- GARANTITO
Ringraziamenti
Ringrazio innanzitutto Michele Sferragatta, che mi ha descritto per primo questo coltello nel 2014, a Parma; Massimo Campedel, per il proficuo scambio di informazioni, Andrea Traldi, Marcello Pellegrino e Gianni Donelli per aver messo a disposizione le immagini dei loro coltelli. Un ringraziamento postumo, per una fotografia di un esemplare interessante, è dovuto a Jean-François Laliard.
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