Nome
Maremmano è il nome che veniva dato a questo coltello a Scarperia, località di produzione storica in provincia di Firenze, distante dalla Maremma almeno un centinaio di chilometri.
Non è noto se il nome fosse usato per indicare il luogo di origine, o più plausibilmente per descrivere la principale destinazione di vendita.
Descrizione
Un coltello prodotto in una gamma molto ampia di misure. I coltelli Maremmani che ho avuto modo di vedere dal vivo o in foto, misurano aperti da poco più di 10 fino a più di 30 centimetri.
Il coltello si presenta con un aspetto piuttosto massiccio e forme arrotondate, senza mai arrivare ad essere tozzo. Il manico ha una sezione tondeggiante e la lama è piuttosto alta, con punta centrata rispetto all’asse principale.
Il manico realizzato in un unico pezzo in punta di corno quasi sempre scuro, ha una sezione tondeggiante e va ad assottigliarsi fino al calcagno dove termina con una forma tondeggiante o a pinna. Il corno è percorso da due coppie di incisioni che corrono parallele per tutta la sua lunghezza.
All’interno del manico, tagliato per quasi tutta la sua lunghezza, è inserita una molla di tipo semplice, che consente di avere una certa resistenza alla chiusura quando la lama è aperta, senza tuttavia bloccarla stabilmente.
Per quanto riguarda la lama si identificano comunemente solitamente due forme: una detta “a foglia”, più antica, con filo e dorso simmetrici rispetto all’asse principale, prima a divergere e poi a convergere per assumere appunto la forma di una foglia, ed una più recente, in cui il dorso a circa due terzi della sua lunghezza, forma un angolo e prosegue fino alla punta con un controfilo.
Alcuni chiamano impropriamente i coltelli con questo secondo tipo di lama “Nazzareno” o “Pescecane”. L’origine di questi nomi è attribuibile ad uno specifico e famoso esemplare prodotto nella seconda metà del 1800 e descritto da Luciano Salvatici, la scritta Nazzareno compare incisa sulla lama, mentre Pescecane è il soprannome del proprietario, Santo Pelliccia.
Utilizzo
Il coltello maremmano è un coltello robusto che poteva avere essere di utilizzo universale.
Epoca e centri di produzione conosciuti
Il coltello Maremmano fa parte sia della produzione di Scarperia che definisco “arcaica”, che precede la creazione dei cataloghi figurati di fine 1800, che della produzione posteriore, nella quale il Maremmano ha affiancato le varie reinterpretazioni che i coltellinai scarperiesi proponevano per i vari modelli italiani.
La produzione a catalogo del Maremmano è cessata intorno al 1940, per poi essere ripresa negli ultimi decenni.
Luciano Salvatici sostiene che il Maremmano fosse prodotto a Figline Valdarno, sempre in provincia di Firenze, addirittura prima che a Scarperia. Le sue deduzioni derivano dalla presenza di un punzone riconducibile a Figline, su un esemplare antico della metà del 1800.
I coltelli Maremmani, quasi sicuramente fabbricati a Scarperia, erano molto diffuso a Roma nel corso del 1800, così come evidenziato dal libro di Franco Russo sotto citato. In certi periodi le rappresentazioni grafiche di questo modello, negli atti processuali riportati dal libro, superano quelle dei coltelli prodotti in loco.
Non risultano noti fino ad ora e sempre che siano effettivamente esistiti, centri di produzione localizzati in Maremma.
Alcune fra le punzonature note
- SIMBOLO DI UN FALCIONE – Potrebbe essere una punzonatura utilizzata da Gustavo Buffi prima del 1870
- SIMBOLO DI UNA SCIABOLA – Le caratteristiche costruttive dei coltelli con questa punzonatura rimandano con certezza a Scarperia. Non è noto tuttavia il nome dell’artigiano che utilizzava questo simbolo.
- G.VO BUFFI SCARPERIA – Punzone usato da Gustavo Buffi di Scarperia dopo il 1870
Per saperne di più
Luciano Salvatici, Il Maremmano con lama a foglia in La Passione di un Collezionista, Scritti di Luciano Salvatici, Ristampa anastatica Firenze, 2005, pp 47-48.
Luciano Salvatici, Il Maremmano di Scarperia in La Passione di un Collezionista, Scritti di Luciano Salvatici, Ristampa anastatica Firenze, 2005, pp 49-50.
Luciano Salvatici, Maremmano…In mano in La Passione di un Collezionista, Scritti di Luciano Salvatici, Ristampa anastatica Firenze, 2005, pp 85-88.
Franco Russo, Forma Cultri – Una ricerca tra i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Roma – Storia e forma dei coltelli a Roma nei secoli XVII – XVIII – XIX. Roma, 2018.
Ringraziamenti
Un ringraziamento a Gianni Donelli che ha messo a disposizione le fotografie dei suoi coltelli.
informazioni utilissime e di non facile reperibilità.
Grazie!!
E’ un piacere!