Nome
Il nome si riferisce alle piastrine in metallo applicate sul manico, che a Scarperia venivano chiamate “sodi”.
Descrizione
Si tratta di un coltello generalmente di dimensioni medie, intorno ai 20 centimetri, dotato di manico in corno realizzato in un unico pezzo, al quale sono applicate esternamente due coppie di piastrine metalliche.
Il manico, presenta una forma usuale per diversi modelli prodotti a Scarperia, con una porzione superiore dritta ed una curva armoniosa nella porzione inferiore, per poi terminare con una porzione tondeggiante.
La molla, incassata nel manico, è del tipo semplice e non garantisce blocco lama in apertura, offrendo solo una moderata resistenza alla chiusura.
La lama ha una forma che viene indicata come “a scimitarra”, con punta piuttosto alta, filo curvo in punta e dorso divergente dal filo nel primo tratto, per poi formare uno spigolo a circa un terzo della lunghezza e raccordarsi con il filo tramite una curva più o meno ampia a seconda dei diversi esemplari.
Ad una prima occhiata il Coltello coi sodi appare molto simile al coltello Fiorentino, che probabilmente da esso deriva, al coltello Senese, ed alla zuava, dalla quale differisce però per la struttura del manico, realizzato nel caso del Coltello coi sodi, con un unico pezzo di corno, nel caso della zuava da due robuste piastre metalliche ed il corno avente solo funzione di rivestimento.
Ipotesi sulle origini
La mia opinione sulle origini del Coltello coi sodi, è che queste non non si trovino in un modello toscano o scarperiese prodotto in precedenza, ma che il Coltello coi sodi rappresenti un tentativo degli artigiani di Scarperia di replicare l’estetica della zuava prodotta a Maniago a partire dalla metà del 1800 (o di coltelli prodotti ancora prima a Campobasso), adattandola però alla struttura dei coltelli tradizionalmente già fabbricati nel centro toscano, che presentavano il manico costruito in un unico pezzo di corno.
I Coltelli coi sodi che ho trovato fino ad ora sono infatti tutti databili tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, mentre non ho mai visto zuave di Scarperia prodotte prima del 1920 circa.
A partire da quegli anni la produzione di coltelli con manico integralmente in corno o legno, verrà affiancata, a Scarperia, da quella di coltelli a struttura metallica (i coltelli cosiddetti “ferrati”).
Utilizzo
La presenza della molla semplice, che non blocca la lama in apertura, e la forma della lama, lo rendono adatto all’utilizzo come coltello da lavoro generico.
Epoca e centri di produzione conosciuti
Il Coltello coi sodi veniva prodotto a Scarperia negli ultimi anni del 1800 ed i primi anni del 1900, venendo prima affiancato e poi sostituito dal modello chiamato “Fiorentino” che con esso presenta numerose analogie.
Alcune tra le punzonature note
- SCARPERIA talvolta accompagnato da un simbolo a forma di sole. Probabile marcatura antica della ditta Givanni Milani.
- L CANTINI
- G. MILANI SCARPERIA accompagnato da un simbolo a forma di sole. Punzone della ditta Giovanni Milani.
- NESSUNA PUNZONATURA Si trovano esemplari senza marchi.
Per saperne di più
Luciano Salvatici, I coltelli di Scarperia, Centro di Ricerca e Documentazione sull’Artigianato dei Ferri Taglienti Scarperia, 1992, pagg 53-54, 59, 117.
Ringraziamenti
Grazie ad Enrico Gentile per aver messo a disposizione le sue immagini.
Galleria immagini




Buon ma sera a Voi, ho letto con interesse l’articolo.
Ho un coltello con il manico coi sodi, ma ha una ponzonatura R. Milano Scarperia, poi sul “decoro” del coltello, da un lato è punzonato C.12 e l’altro lato C.16
Di che coltello si tratta?
Distinti saluti
Francesco
Raffaello Milani era una ditta attiva a Scarperia nei primi decenni del 900.
Le indicazioni che mi mi fanno pensare che tu abbia un coltello da caccia (da molti chiamato “Caccia Mugellano”) con estrattori dedicati alle cartucce con calibri 12 e 16.